Il pattinaggio adulti nel mondo. Marcello Cazzaniga
Intervista con Marcello Cazzaniga, 05/06/2023
Ciao Marcello! Raccontaci un po’ com’è cominciato il tuo percorso nel pattinaggio e quando hai scoperto la comunity internazionale adulti.
Ho iniziato a pattinare il 30 gennaio del 2008. Le date importanti non si scordano! Come gran parte delle persone al mondo ho sempre amato guardare il pattinaggio in televisione, ma non ne ero certamente un fanatico o esperto in materia. Semplicemente in quel periodo avevo uno stile di vita troppo sedentario, così per rimettermi in forma ho pensato di iniziare un’ attività sportiva e vicino a casa avevo la bellissima pista di pattinaggio di Lecco. Diciamo che fin da subito ho capito che era uno sport che mi piaceva e i progressi erano abbastanza veloci. Nel mio club c’era un gruppo di adulti che già aveva partecipato a qualche gara. Quell’ estate io mi unii a loro per il primo camp estivo organizzato dal mio club aperto agli adulti, fu molto duro, ma nacquero belle amicizie con loro. Quando mi raccontarono della gara appena fatta io subito dissi che l’anno seguente ci avrei provato anche io. Quindi nel Maggio 2009 presi parte alla mia prima gara di pattinaggio adulti: la “Coupe de la montagne” a Villars de Lans. All’epoca quella gara era più partecipata di quella di Oberstdorf e fui catapultato in un ambiente internazionale davvero divertente. All’epoca avevamo il mito della gara di Oberstdorf e nella nostra testa era solo per pattinatori di alto livello, ma nel 2010 io ed altri adulti del mio club decidemmo di andarci, e grazie al camp e alla settimana di allenamento in loco conobbi molti di quelli che ad oggi sono tra i miei più cari amici… sparsi per tutto il mondo!
Ci potresti dare qualche dato sui numeri del pattinaggio adulti in Europa e nel mondo, sia in termini di partecipanti che di competizioni dedicate? Noti un trend di crescita?
Il movimento adulti è diventato davvero imponente: in alcuni stati è una tradizione molto consolidata, come Stati Uniti e Canada. In queste nazioni le federazioni sono ormai decenni che prevedono un settore adulti con gare, e anche campionati nazionali con qualificazioni. In Europa il movimento è in continua espansione; la Gran Bretagna è di sicuro la nazione con più atleti, seguita dall’Italia che ha visto una crescita esponenziale anche grazie all’ organizzazione di gare internazionali sul nostro territorio. Anche nazioni minori nel pattinaggio sono ben rappresentate, ma va tenuto presente che spesso gli adulti negli altri paesi devono confrontarsi con diverse problematiche legati agli allenamenti (spesso gli adulti non vengono considerati dagli allenatori, e spesso le piste chiudono quando le gare adulti sono nel vivo). Le gare prima della pandemia erano davvero tante, alcune molto partecipate, che rappresentavano tappe fondamentali della stagione competitiva adulti. Diciamo che le principali si svolgono in Europa; negli Stati Uniti ce ne sono molte, ma hanno regolamenti diversi, e a volte aperte solo ad atleti nazionali. L’ISU dopo molti anni della gara adulti di Oberstdorf ha aggiunto a calendario una seconda tappa a inizio stagione in nord America con una location che cambia di anno in anno. Interessante anche il movimento in Australia e Nuova Zelanda, con un evento che combina due gare (una in ogni nazione) che si tiene ogni due anni. Dopo la pandemia c’è stato un po’ un calo nell’ offerta delle gare, ma per la stagione si prospetta un calendario molto ricco con tante gare nuove (ci piace visitare nuovi luoghi) e tanti graditi ritorni. Da anni raccolgo in un sito internet il calendario delle gare grazie all’aiuto della comunità adulti. Una comunità molto unita e davvero molto inclusiva che credo sia la parte migliore del pattinaggio adulti. Tra le gare più importanti e belle della stagione: Swan Challende di Bled Slovenia, Juna Cup di Tallin Estonia, Skate and Smile Berlino Germania, Italian Adult Cup Italia, Isu Adult competition Oberstdorf Germania, Coupe de france Francia.
Oltre che atleta, nel tempo sei diventato anche giudice, tecnico, nonché un punto di riferimento nell’organizzazione di camp adulti internazionali. Cosa ti spinge a portare avanti questa passione e quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Diciamo che nelle mie scelte di vita mi sono sempre lasciato guidare dalle passioni, il pattinaggio è diventata una passione da subito e quindi buttarmi a capofitto in questo mondo è stato naturale. Pattinavo con un giudice FISG nel mio primo club di Lecco e lei ci aveva proposto questa strada e questa opportunità. Diventare giudice mi ha fatto conoscere un altro lato molto interessante del pattinaggio, tante persone e tanti atleti. Quello dei camp è stata un po’ un’ esigenza personale. Dal 2008 ho passato almeno una settimana della mia estate frequentando un camp organizzato dal mio club; nel 2013 il mio club si scioglie a causa della chiusura della pista di Lecco e quindi nel 2014 ho deciso di mia iniziativa di comprare le ore lasciate invendute dal mio club e organizzare un camp, raccogliendo intorno a me amici pattinatori adulti e allenatori che conoscevo o che mi sembravano interessati all’iniziativa. I miei camp hanno sempre avuto una forte componente internazionale forse dovuta alla mia assidua partecipazione alle gare adulti. Anno dopo anno i camp sono cresciuti, i partecipanti sono aumentati; anche l’offerta di settimane di allenamento durante l’anno è aumentata, divenendo una sorta di business. Dieci anni fa l’offerta di camp adulti non era così ampia come lo è adesso, ma credo che quello che differenzi i miei camp sia proprio il fatto che chi lo organizza sia un pattinatore adulto che ha in primis una grande passione e che quindi sa che in quella settimana vuole imparare molto e sentirsi atleta come gli altri, malgrado il livello e l’età. Inoltre conosco bene i problemi che abbiamo come pattinatori adulti, come l’aspetto economico e il far conciliare la passione con il menage familiare, per questo motivo con gli anni ho sempre adottato delle politiche che tendessero a contenere il più possibile i costi e che includessero anche accompagnatori, famiglie e amici, in località in cui anche loro potessero passare una vacanza divertente. Per il momento andare avanti con questi progetti mi crea gioia e divertimento, con i partecipanti del club si crea un rapporto particolare, quasi una seconda famiglia che ogni tanto durante l’anno si ritrova… è bello vedere amicizie o amori nati durante i miei camp. Per il futuro ho davvero tanti progetti, purtroppo non sempre è facile mettere in atto le mie idee, ma anche per i camp ho in mente un progetto rivoluzionario che vada oltre alle logiche di club o ai ricatti psicologici degli allenatori. Il pattinatore adulto (come forse tutti i pattinatori) deve essere libero di fare esperienze di avere una organizzazione degli allenamenti più smart e flessibile. Anche per quanto riguarda le competizioni servirebbe iniziare a pensare a qualcosa di nuovo, qualcosa di più coinvolgente e magari fuori dagli schemi. Ma forse l’obiettivo principale è quello di riuscire ad allenarmi bene, magari migliorando il mio pattinaggio e aiutare altri pattinatori adulti come me a fare lo stesso.
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